Il Segreto dei Goonies

Se ti chiedessi di nominare alcuni film che definiscono l’infanzia, probabilmente “The Goonies” sarebbe nella tua lista. È un classico del cinema che ha lasciato un’incancellabile impressione sulle generazioni che sono cresciute assistendo all’avventurosa corsa dei suoi personaggi. Diretto da Richard Donner e sceneggiato da Chris Columbus, questo film del 1985 si posiziona come l’icona cult degli anni ’80 per il suo ineguagliabile mix di commedia, azione e avventura.

Per i non avvertiti, il film segue un gruppo di ragazzini della città di Astoria, Oregon, noti come i “goonies”. I protagonisti della storia imparano dalle brutte notizie che le loro case stanno per essere vendute per fare spazio a un campo da golf. Trovando una vecchia mappa del tesoro nel soppalco, intraprendono un’avventura per scoprire il tesoro perduto del noto pirata ‘One-Eyed Willy’ per salvare le their case. Ma ad ostacolare i loro piani sono i Fratelli Fratelli, una banda di criminali in fuga che vogliono il tesoro per sé.

Il film brilla per l’ottimo scarto di adolescenti, con attori che sarebbero diventati grandi nomi di Hollywood, come Sean Astin, Josh Brolin e Corey Feldman. Astin, che interpreterebbe più tardi Samwise Gamgee nella trilogia de “Il signore degli anelli” è Mikey, il leader del gruppo, eterno ottimista nonostante le probabilità. Brolin, noto per il suo ruolo di Thanos nella serie di film Marvel, interpreta Brand, il fratello maggiore di Mikey, responsabile ed esigente. Feldman, al suo apice negli anni ’80, interpreta Mouth, il goonie arguto, fluente in spagnolo, con una risposta pronto sempre in tasca.

Ciò che rende “The Goonies” un capolavoro indimenticabile è il senso di avventura e scoperta che infonde nei suoi spettatori. Non c’è tempo per fermarsi a respirare una volta che i Goonies scendono nel vecchio passaggio segreto sotterraneo, punto di svolta del film. Ogni scena si svolge in rapidissima successione, aumenta l’adrenalina con sorprese, trappole ingegnose, scoperte stupefacenti e una ricca dose di umorismo che le tiene tutte insieme. Ad esempio, le continue bisticciate comiche tra Chunk e Sloth, due personaggi che, nel loro bizzarro modo, si rubano a vicenda la scena.

Il design di produzione merita una menzione speciale per aver creato un mondo sotterraneo così realistico pieno di supposizioni pirata. Laboriosi tunnel, barche abbandonate, trappole mortali e tesori scintillanti vengono presentati in un modo che ti fa sentire come se fossi lì con i Goonies, vivendo ogni momento. L’attenzione ai dettagli è spettacolare e contribuisce a dare vita alla narrazione.

Musicalmente, il film ha minimizzato la colonna sonora melodrammatica a favore delle hit pop degli anni ’80. Il tema principale del film, “The Goonies ‘R’ Good Enough” di Cyndi Lauper, è diventato un inno generazionale. La traccia cattura l’anima di avventura e ribellione del film e rimane popolare ancora oggi.

In conclusione, “The Goonies” non è soltanto un film sull’avventura, ma serve anche come un affascinante promemoria dell’amicizia e del coraggio. Dimostra quanto siamo disposti a fare per il bene dei nostri cari e come la forza dell’amicizia può superare qualsiasi ostacolo. E attraverso Sloth, ci viene ricordato l’importanza dell’accettazione, indipendentemente dal nostro aspetto.

Più di quattro decenni dopo la sua uscita originale, “The Goonies” continua a risuonare con le nuove generazioni, mantenendo il suo posto come un classico amato nel tempo. E non importa quanto si invecchi, il film ha sempre un modo per farci tornare la nostalgia della nostra infanzia, delle avventure non vissute e di un tempo in cui tutto sembrava possibile. Non importa quante volte lo abbiamo visto, siamo sempre pronti ad unirci ai Goonies nella loro avventura. Una volta un Goonie, sempre un Goonie.

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