I Goonies: La mappa perduta

L’immaginario cinematografico degli anni ’80 è in grado di suscitare, con un solo nome evocato, una miriade di ricordi ed emozioni. Una pellicola capace più di altre di riempire d’incanto e meraviglia gli occhi dei bambini di quell’epoca, e non solo, è certamente quella scritta da Steven Spielberg e diretta da Richard Donner: “The Goonies”.

La trama è innanzitutto un vero e proprio inno all’avventura e all’amicizia. Insegue le vicende di un gruppo di ragazzini di Astoria, una piccola località dell’Oregon, che di fronte alla prospettiva di dover lasciare le proprie case per far spazio a un progetto di lottizzazione, scoprono una vecchia mappa del tesoro che sembra offrire loro una via d’uscita. Ecco quindi che, decisi a ritrovare il tesoro sepolto di un antico pirata, s’imbarcano in una rocambolesca missione, tra trabocchetti e pericoli insidiosi, nella disperata speranza di salvare il loro quartiere.

Visivamente affascinante, il film rimane impresso nelle menti dei giovani spettatori grazie alla sua scenografia sognante e fantastica. Dal design della ‘Perla della Corbinetta’, il leggendario galeone del pirata Willy l’Orbo, alla caratterizzazione dei luoghi – le aspre coste dell’Oregon, le desolate spiagge, la caverna misteriosa – ogni elemento contribuisce a creare un mondo affascinante e terrificante allo stesso tempo.

Il cast di giovani attori, che comprende Sean Astin, Josh Brolin, Jeff Cohen e Corey Feldman, riesce a regalare al grande schermo una serie di interpretazioni tanto fresche e spontanee da far sembrare i personaggi reali. Le loro intuizioni, il loro coraggio, le loro paure, così come i loro legami profondi e indissolubili, si manifestano con forza sullo schermo. E nonostante le loro differenze e le occasioni di tensione, traspare sempre il vero spirito che li unisce: l’amicizia.

Paradossalmente, nonostante le tematiche ambitiose e surreali, il film riesce ad essere incredibilmente realistico nel modo in cui rappresenta l’infanzia. La visione sconnessa e spesso idilliaca che i bambini hanno della realtà è presentata con autenticità, con i personaggi che sfuggono costantemente alla sorveglianza degli adulti, trovano rifugio nei luoghi più impensabili, e mostrano una creatività e un’audacia che superano i limiti dell’immaginazione degli adulti.

Inoltre, non va dimenticato l’aspetto fantastico, l’elemento quasi fiabesco che pervade il film. Oltre alla trama principale, infatti, c’è una sottotrama continua ed intrigante circa la leggenda di Willy l’Orbo e il tesoro misterioso. Questa dimensione fiabesca contribuisce a creare un motore narrativo potente, alimentando costantemente l’interesse dello spettatore e la suspense.

Il film non rinuncia neanche a una vena ironica e divertente, evidente nei dialoghi e nelle situazioni, che allentano la tensione e alleggeriscono i momenti più cupi. La comicità esplode nei momenti di caos e nel carattere dissacrante di alcuni personaggi, come Chunk, grande e un po’ impacciato, o Mikey, il leader del gruppo, che nonostante la malattia dell’asma non si ferma di fronte a nulla.

In conclusione, la pellicola è un magnifico esempio di cinema d’avventura per ragazzi, ma non solo. Il messaggio universale del film, l’importanza dell’amicizia e la forza dell’immaginazione, parla anche al cuore degli adulti, donando una sensazione di calore nostalgico e di emozione pura. “The Goonies” rimane quindi una pietra miliare della cinematografia, che ha saputo incantare e far sognare intere generazioni, rendendosi indimenticabile, oltre trent’anni dopo la sua prima uscita nelle sale.

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